Il film racconta delle vicende di un gruppo di tossicodipendenti di Ostia e delle loro giornate tipo, senza troppi filtri o particolari artifici di sceneggiatura. Al contrario, al fine di esaltare il più possibile l’aderenza alla realtà quotidiana in cui precipitano normalmente i “drogati”, tutti gli interpreti furono scelti sulla base di un rigoroso non professionismo, quando non selezionati direttamente in strada: non a caso, tra i maggiori problemi di produzione figurava spesso la necessità di rintracciare gli attori, con buona probabilità dispersi per un buco notturno di troppo o un arresto improvviso.
Un realismo così estremo che, per come viene sbattuto sullo schermo fin dalle prime fasi iniziali, non ci mette molto a far mutare l’inevitabile ghigno delle prime battute in concreta e pietosa amarezza man mano che si procede con la visione.
In estrema sintesi, un film realisticamente drammatico per stomaci forti, ma certamente da vedere – e soprattutto, preferibilmente non su un volo intercontinentale come il sottoscritto ;)