Il piacere di leggere una rivista come Vice per me deriva dalla disarmante semplicità con cui è capace di trattare le più cervellotiche conseguenze della nostra perversa umanità riassumendo tutto in articoli lucidamente feroci, brucianti, stupefacenti ed altamente stimolanti.
Tanto per dire, mentre il mondo intero non fa che blaterare di “social web”, “duepuntozero” e stronzatine di contorno come se si parlasse dell’avvento del padreterno, Vice già da tempo si interessa costantemente del fenomeno Bitcoin, evidenziando non tanto la sua natura tecnica o scientifica, come magari farebbe un bell’articolo-pippone da rivista specializzata in ingegneria informatica (forse nel migliore dei casi), ma l’impatto che già ha nella nostra vita di tutti i giorni come nuova frontiera digitale della fregatura alla prendi i soldi e scappa con contorno di morti ammazzati tutt’altro che virtuali:
Qualcuno, credo diverse persone, ci lascerà la pelle. Quelli del sito hanno appena fregato migliaia di spacciatori. Molti di questi spacciatori operano a credito per spacciatori più grossi di loro. È uno scenario tremendo, scorrerà del sangue
E le darknet non sono sistemi fantascientificamente dislocati oltre i confini del regno dell’apocalisse, ma qualcosa di ben reale di cui però nessuno parla perchè l’informazione (generalista e non) è troppo impegnata a produrre vuoto frastuono di sottofondo: fa incazzare solo me che con tutti i soldi che se magnano pseudogiornalisti come ferrara, sia riconoscibile solo a Vice questo merito?